Albero senza ombra
di e con Cesar Brie
produzione Pontedera Teatro
"Eccoli con il mento sul petto, con le spalle contro lo schienale, con la bocca sopra un pezzetto di pane unto, masticando male, miseri e scuri come cani su un boccone rubato: e gli sale se ne guardi gli occhi, le mani, sugli zigomi un pietoso rossore, in cui nemica gli si scopre l’anima. … Tu ti perdi nel paradiso interiore, e anche la tua pietà gli è nemica. Pier Paolo Pasolini (Terra di Lavoro, 1956 - da Le ceneri di Gramsci)"
L'11 settembre 2008, nella regione boliviana della giungla di Pando, ci fu un massacro di contadini. Per testimoniare questo tragico momento della storia della Bolivia, ho realizzato un documentario che ha richiesto due anni di preparazione e ho scritto diversi articoli di giornale. Con questo lavoro teatrale mi occupo di qualcosa che è nascosto nei versi di Pasolini citati sopra. Chi si preoccupa dei contadini della Bolivia? Questa "pietà che è loro nemica" e che ai più è indifferente, è parte di ciò che mi lega a una terra in cui ho vissuto per vent'anni e dalla quale, con questo lavoro, mi sono congedato con fatica. Dietro il "pietoso rossore in cui nemica gli si scopre l’anima"... c'è quell'umanità che mi costringe a guardare le macerie di guerre combattute lontano, che mi impone di fare i conti con le mie macerie private nascoste tra quattro mura, e mi avvicina ai vinti, a cui appartengo. Il dolore degli altri mi appartiene, ma il mio dolore non appartiene a nessuno di loro.
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