L’opera da 4 soldi
ovvero come avrei fatto l’Opera da 3 soldi se avessi avuto i soldi per fare l’Opera da 3 soldi
scritto, diretto e interpretato da Massimiliano Loizzi
produzione Teatro della Cooperativa in collaborazione con Mercanti di Storie
Avrei potuto chiamarla L’Opera del migrante evocando quell’Opera del mendicante di John Gay da cui il capolavoro di Brecht fu tratto, in un continuo divenire quale è il senso stesso di queste opere (appunto): raccontare un universo brulicante di miseria e dolore, con la maschera dell’intrattenimento e della satira.
Una riscrittura di Loizzi che adatta Brecht, che ha adattato Jonh Gay, che aveva adattato i racconti popolari: un feroce atto d’accusa alla società capitalista, ritratta come una banda di delinquenti, ruffiani e meretrici, con l’intento, oggi come allora, di smuovere le coscienze sull’infame destino delle classi proletarie e sottoproletarie ovvero “migranti” o “extra-comunitari”, a seconda della moda giornalistica del momento. Un monologo a più voci per raccontare gli emarginati e gli sfruttati di oggi.
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