Come gli uccelli
di Wajdi Mouawad
consulente storico Natalie Zemon Davis
traduzione di Monica Capuani
del testo originale Tous des oiseaux
adattamento di Lorenzo De Iacovo e Marco Lorenzi
regia di Marco Lorenzi
con Federico Palumeri, Lucrezia Forni, Barbara Mazzi, Irene Ivaldi, Rebecca Rossetti,
Aleksandar Ćvjetković, Elio D'Alessandro, Said Esserairi, Raffaele Musella
scenografia e costumi Gregorio Zurla
disegno luci Umberto Camponeschi
disegno sonoro Massimiliano Bressan
vocal coach e composizioni originali Elio D’Alessandro
Video Full of Beans - Edoardo Palma & Emanuele Gaetano Forte
foto di scena Giuseppe Distefano
un progetto de Il Mulino di Amleto
Una produzione A.M.A. Factory, ERT-Emilia Romagna Teatro Fondazione, Elsinor Centro di
Produzione Teatrale e Teatro Nazionale di Genova
In collaborazione con TPE - Teatro Piemonte Europa e Festival delle Colline Torinesi
Con il sostegno di Bando ART-WAVES Produzioni 2022 e 2023 della Fondazione Compagnia di
San Paolo
Potente, toccante, tagliente: Tous des oiseaux / Come gli uccelli di Wajdi Mouawad – scrittore, regista, cineasta libano-canadese – vanta già numerose traduzioni e messinscene in tutta Europa. L’opera di questo innegabile genio ha acceso dibattiti e scosso gli spettatori, grazie alla sua storia e all’altissima qualità della sua scrittura. La compagnia Mulino di Amleto, dopo il successo di Festen, presenta questo testo per la prima volta in Italia con la regia di Marco Lorenzi e la traduzione di Monica Capuani.
La storia racconta un’epica familiare, quella della famiglia Zimmerman: giovani e innamorati Eitan e Wahida (lei araba, lui di origine ebrea) si conoscono a New York, in una bellissima scena di incontro d’amore. La loro storia fiorisce, a dispetto delle origini e delle difficoltà. Ma qualcosa va storto sull’Allenby Bridge – il famoso ponte che collega (ma allo stesso tempo divide, perché i controlli sono serratissimi e non a tutti è permesso il passaggio) – Israele e Giordania, cambiando il corso della vicenda.
In una dimensione sospesa, simbolica e potente, i piani temporali finiscono per mescolarsi, sospendersi, sovrapporsi. Arrivano i genitori, i nonni: per tutti sarà l’occasione di guardarsi negli occhi e di affrontare il dolore dell’identità, il demone dell’odio, la rigidità delle ideologie.
In una realtà storica fatta di conflitti, dolore, odii e attentati si dipana un labirinto di storie, eredità dimenticate, lotte fratricide che dà vita a un’indagine emotiva sulla propria identità culturale e sulle proprie origini.
Lo spettacolo dura 3 ore e 15 minuti compreso intervallo.
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