Come gli uccelli

DAL 30 GENNAIO AL 4 FEBBRAIO 2024

Teatro Fontana
Via G. A. Boltraffio, 21
Milano
02 69015733

SITO MAIL

di Wajdi Mouawad
consulente storico Natalie Zemon Davis
traduzione di Monica Capuani
del testo originale Tous des oiseaux
adattamento di Lorenzo De Iacovo e Marco Lorenzi
regia di Marco Lorenzi
con Federico Palumeri, Lucrezia Forni, Barbara Mazzi, Irene Ivaldi, Rebecca Rossetti,
Aleksandar Ćvjetković, Elio D'Alessandro, Said Esserairi, Raffaele Musella 
scenografia e costumi Gregorio Zurla
disegno luci Umberto Camponeschi
disegno sonoro Massimiliano Bressan
vocal coach e composizioni originali Elio D’Alessandro
Video Full of Beans - Edoardo Palma & Emanuele Gaetano Forte
foto di scena Giuseppe Distefano
un progetto de Il Mulino di Amleto


Una produzione A.M.A. Factory, ERT-Emilia Romagna Teatro Fondazione, Elsinor Centro di
Produzione Teatrale e Teatro Nazionale di Genova
In collaborazione con TPE - Teatro Piemonte Europa e Festival delle Colline Torinesi
Con il sostegno di Bando ART-WAVES Produzioni 2022 e 2023 della Fondazione Compagnia di
San Paolo


Potente, toccante, tagliente: Tous des oiseaux / Come gli uccelli di Wajdi Mouawad – scrittore, regista, cineasta libano-canadese – vanta già numerose traduzioni e messinscene in tutta Europa. L’opera di questo innegabile genio ha acceso dibattiti e scosso gli spettatori, grazie alla sua storia e all’altissima qualità della sua scrittura. La compagnia Mulino di Amleto, dopo il successo di Festen, presenta questo testo per la prima volta in Italia con la regia di Marco Lorenzi e la traduzione di Monica Capuani.

La storia racconta un’epica familiare, quella della famiglia Zimmerman: giovani e innamorati Eitan e Wahida (lei araba, lui di origine ebrea) si conoscono a New York, in una bellissima scena di incontro d’amore. La loro storia fiorisce, a dispetto delle origini e delle difficoltà. Ma qualcosa va storto sull’Allenby Bridge – il famoso ponte che collega (ma allo stesso tempo divide, perché i controlli sono serratissimi e non a tutti è permesso il passaggio) – Israele e Giordania, cambiando il corso della vicenda.
In una dimensione sospesa, simbolica e potente, i piani temporali finiscono per mescolarsi, sospendersi, sovrapporsi. Arrivano i genitori, i nonni: per tutti sarà l’occasione di guardarsi negli occhi e di affrontare il dolore dell’identità, il demone dell’odio, la rigidità delle ideologie.

In una realtà storica fatta di conflitti, dolore, odii e attentati si dipana un labirinto di storie, eredità dimenticate, lotte fratricide che dà vita a un’indagine emotiva sulla propria identità culturale e sulle proprie origini.


Lo spettacolo dura 3 ore e 15 minuti compreso intervallo. 

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