Elena
di Ghiannis Ritsos
traduzione Nicola Crocetti
con Elena Arvigo
regia Elena Arvigo
assistenti alla regia Francesco Biagetti e Tullia Salina Attinà
allestimento scenico e costumi Maria Alessandra Giuri
luci Saba Kasmaei
consulenza musicale Ariel Bertoldo
produzione Teatro Out Off
L’Elena di Ritsos, dall’età indefinibile, è il simbolo della bellezza e della sua caducità. Lamenta il passare del tempo che tutto travolge: ricordi, affetti, eventi; rimpiange l’amore perduto; rievoca l’antico splendore; si duole della inevitabile perdita di senso delle cose.
Ma ecco apparire in questo naufragio esistenziale una speranza fuggevole e nello stesso tempo tenace, come le piantine che rompono la dura crosta d’asfalto o le erbacce che, malgrado tutto, crescono sulle rovine e le ricoprono. C’è qualcosa che si salva dalla distruzione di cose ed eventi e storie. Ed è quella volontà indomita dell’uomo di combattere per il suo sogno, quel resistere alle ingiustizie e ad un potere opprimente (sociale o naturale) che forma il nucleo eterno della storia umana e ne attesta la bellezza.
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