La monaca di Monza alias suor Virginia Maria alias Marianna de Leyva

DAL 3 AL 14 MAGGIO 2023

PACTA . dei Teatri SALONEviaDini
Via Ulisse Dini 7, Milano
Tel. 02.36503740

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da Manzoni, Diderot, Stendhal e gli atti del processo
drammaturgia Annig Raimondi
con Alessandro Pazzi e Annig Raimondi
scene Isolde Michelazzi
musiche originali Maurizio Pisati
costumi Nir Lagziel
disegno luci Manfredi Michelazzi
realizzazione scene Angelo Villano, Eliel Ferreira de Sousa


produzione PACTA . dei Teatri


L’interno di un convento è la scena della storia.
Una grata immensa, un divisorio, un ostacolo per una storia d’amore.

Qui è la Monaca di Monza, personaggio complesso, che riassume e rievoca molte caratteristiche dei diversi personaggi delle monache fra il ‘600 e l’800, dalla cronaca scandalosa alla letteratura e viceversa, da Enrichetta Caracciolo a la Religieuse di Diderot, alle monache napoletane portate in luce da Stendhal.
Marianna De Leyva, nata a Milano nel 1575 da famiglia nobile, divenuta poi Suor Virginia Maria e coinvolta in uno scandalo che sconvolse la città di Monza, è stata resa immortale dal Manzoni che, unendo verità storica e finzione letteraria, nei Promessi Sposi la chiamò Gertrude, la Monaca di Monza o la Signora, misteriosa e inquietante ‘tessitrice di trame’.
Passioni e delitti. Travestimenti e sfide. Relazioni processuali, narrazione dei “casi”, dei “successi” di famiglie illustri o delle “disgrazie” dei poveri diavoli.
Alla turbolenza del conflitto interiore e alla dinamicità delle vicende, si contrappone, quasi come un secondo processo, la staticità inquisitoria ma anche trasgressiva di uno sguardo maschile che interviene e che penetra nella più esclusiva società di donne, in questo ‘luogo di donne’, o loro prigione.
La scena diviene così la cornice di un sublime femminile, popolata di tragiche eroine; e la monaca diventa emblema di un’opposizione ai compromessi e alla violenza della società, di uno spirito moderno in cerca d’identità e libertà, portavoce di una contestazione verso i poteri civili e politici come i briganti dell’800.

 

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