Hedda. Gabler.
come una pistola carica
di Liv Ferracchiati
con scene da Hedda Gabler di Henrik Ibsen
traduzione Andrea Meregalli e Liv Ferracchiati
regia Liv Ferracchiati
dramaturg di scena Piera Mungiguerra
con (in ordine alfabetico) Francesco Alberici, Liv Ferracchiati, Giulia Mazzarino,
Renata Palminiello, Alice Spisa, Petra Valentini, Antonio Zavatteri
aiuto regia Anna Zanetti
scene Giuseppe Stellato
costumi Gianluca Sbicca
luci Emiliano Austeri
suono spallarossa
consulenza letteraria Andrea Meregalli
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
Liv Ferracchiati si avvicina a Ibsen dopo La tragedia è finita, Platonov di Čechov.
Al centro del dramma è Hedda Gabler, sposata a un uomo che non ama, Jørgen Tesman. Riappare dal passato Ejlert Løvborg, che un tempo l’aveva affascinata per la sua vita fuori dalle regole.
«Il testo – racconta Ferracchiati – mi ha colpito per due aspetti. Il primo, l’attrazione di Hedda Gabler verso ciò che non rientra nella norma e il suo ossequio per le convenzioni. Il secondo, la sregolatezza di Løvborg e il tentativo di ricostruirsi moralmente attraverso un manoscritto che parla del futuro. Alla fine, tutti soccombono alla vita e non li salva nemmeno l’opera visionaria; anzi, è forse questa un’altra pistola carica pronta a esplodere un colpo e da disinnescare, perché Ibsen non fa mai vincere i ribelli».
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